Buonasera,

oggi ricorre l’anniversario degli attentati terroristici avvenuti negli Stati Uniti d’America l’11 settembre 2001. Come tutti ricordano furono dirottati quattro voli, due dei quali si schiantano contro le Torri Gemelle a New York, causandone il collasso. Il terzo colpì il Pentagono e il quarto fu lanciato contro il Campidoglio o la Casa Bianca a Washington, ma si schiantò in un campo in Pennsylvania. In quella triste giornata che cambiò il corso della storia, persero la vita 2.974 persone. Prima di dare inizio alla cerimonia di consegna del Premio “Dino Rapondi”, chiedo a tutti i presenti di alzarsi in piedi e osservare un minuto di silenzio in ricordo delle vittime.

è con grande soddisfazione che accolgo tutti voi nella sala consiliare, il luogo nel quale si svolgono le sedute del Consiglio comunale di Lucca, la massima istituzione cittadina. La soddisfazione nasce dal fatto che stasera viene celebrata la cerimonia di assegnazione della prima edizione del Premio “Dino Rapondi”, un riconoscimento per i nostri concittadini emigrati all’estero dove si sono distintiti in qualità di amministratori pubblici. Un premio che ho voluto istituire con determinazione per omaggiare quanti tengono alto il nome della nostra città facendo quello che noi, amministratori del Comune di Lucca, facciamo a livello cittadino, occupandosi cioè dei problemi che riguardano le proprie comunità di riferimento.

Non è un caso dunque che ci troviamo in questa sala. Non poteva esserci luogo migliore che questo per ringraziare i lucchesi che si sono distinti nelle istituzioni democratiche all’estero: qui infatti oggi come nei decenni passati – fra l’altro il 3 agosto scorso abbiamo festeggiato i 150 anni dall’istituzione del Consiglio comunale di Lucca – si prendono decisioni fondamentali per lo sviluppo del territorio e per la vita delle persone che su di esso vivono o lavorano. Decisioni che i consiglieri comunali assumono in nome e per conto dell’intera cittadinanza. Il messaggio che voglio lanciare con il Premio “Dino Rapondi” è anche quello, infatti, di valorizzare e di favorire una seria riflessione sulla democrazia rappresentativa che poggia su un particolare principio: gli amministratori pubblici, sia che si parli di consiglieri comunali, sindaci, parlamentari, hanno il compito di governare la propria comunità in quanto designati dai cittadini attraverso elezioni che si svolgono a intervalli regolari.

Personalmente mi sento onorato di essere stato eletto consigliere comunale, e successivamente presidente del Consiglio, proprio perché non sono stato scelto da una persona in particolare ma perché la mia elezione è stata determinata dal suffragio di tanti miei concittadini che tutti insieme mi hanno investito di questo importante compito. Riflettendo su questo concetto, ho immaginato che ancor più di me dovevano sentirsi onorate quelle persone che emigrate da Lucca in terre lontane, o discendenti di altri che avevano un giorno lasciato la nostra città in cerca di lavoro, si sono trovate a ricoprire incarichi di carattere pubblico nelle istituzioni dei paesi di adozione, in ragione della fiducia dimostratagli da tanti cittadini, che tutto sommato potevano guardare non benevolmente la loro candidatura per il solo fatto di essere immigrati nelle loro terre. Insomma l’elezione in questo caso è un indicatore di una straordinaria integrazione degli emigranti lucchesi divenuti amministratori pubblici. Essersi conquistati la stima, il rispetto, la fiducia e il consenso delle popolazioni di cui sono divenuti parte, è sicuramente stato un prerequisito alla loro elezione.

Del resto anche Dino Rapondi, cui il premio è intitolato, come dopo ci spiegherà Paolo Bottari, prima di divenire ministro delle finanze dei duchi di Borgogna ha saputo dimostrasi persona meritevole di tale compito, divenendo una persona di cui ci si poteva fidare, una persona che meritava e che aveva le carte in regola per occuparsi della cosa pubblica. Indipendentemente dal luogo nel quale era nato.

Oggi ci troviamo a celebrare la consegna di questa onorificenza in un momento storico nel quale l’Italia, oltre che tutta Europa, si trova ad affrontare la questione delle migliaia di migranti che, provenienti dal continente africano, cercano una nuova vita nel nostro paese. E in queste settimane è molto acceso il dibattito intorno all’accoglienza di queste persone. Non dobbiamo dimenticare, e il Premio che oggi consegniamo in parte ce lo ricorda, che l’Italia e Lucca furono terre di emigrazione. Furono luoghi che migliaia di persone decisero di lasciare, nella speranza di una vita migliore. Luoghi dai quali sicuramente si partiva con dolore, con il rimpianto per non essere riusciti a trovare a casa i mezzi per dare concretezza ai propri sogni, luoghi che, a distanza di decenni da quella partenza, non sono stati dimenticati dai nostri emigrati. La testimonianza dell’affetto e dell’attaccamento alla propria città natale è data ogni anno, in concomitanza con la festività di Santa Croce, dal ritorno di decine e decine di lucchesi che hanno trovato una nuova casa nel mondo, ma che continuano ad amare Lucca, la loro prima casa.

E oggi, questa celebrazione, che ho voluto collocare proprio nei giorni del rientro di tanti lucchesi in città, è dedicata anche a loro, oltre al premiato. Voglio ringraziare tutti loro a nome del Consiglio comunale, per il fatto di farci essere orgogliosi per il modo in cui hanno saputo affrontare la vita ed affermarsi all’estero. Voi non vi siete dimenticati di Lucca, e Lucca non si è dimenticata di voi.

È bello vedere i seggi dei consiglieri comunali occupati da bambini e ragazzi. Oltre alla consegna del premio ho pensato a un omaggio musicale in onore sia del premiato sia dei lucchesi all’estero presenti qui questa sera. Ringrazio la Scuola di musica “Sinfonia” nella persona del suo presidente, Maurizio Campo, per aver partecipato con entusiasmo alla riuscita di questo evento con l’esibizione, che tra poco ascolteremo, di quaranta giovani musicisti dell’orchestra didattica, diretti da Angela Landi. Ringrazio chiaramente anche loro per essere qui, e per avere ancora un po’ di pazienza prima della loro esibizione. La loro presenza non è legata al solo concerto. Vorrei infatti rendere questa sala, che viene generalmente chiusa e utilizzata essenzialmente per le sedute di consiglio, un luogo aperto cercando di avvicinare l’istituzione consiliare alla cittadinanza. Potevo scegliere un luogo logisticamente più funzionale per le esigenze dell’orchestra. Ma non sarebbe stata la stessa cosa. Questo luogo è pieno di elementi simbolici che lo identificano in maniera inequivocabile quale casa di tutti i cittadini di Lucca: il labaro del Comune, le bandiere, le decorazioni sulle pareti con motti pensati per ispirare l’attività di quanti in questo luogo discutono e prendono delle decisioni per tutta la collettività. Poco più di un mese fa, inoltre, ho fatto esporre anche l’Albo dei sindaci e dei presidenti del Consiglio comunale, su quel pannello sono riassunti 150 anni di storia cittadina, attraverso i nomi di quanti hanno ricoperto le due più importanti cariche istituzionali del Comune.

Essere in questa sala, insomma, oltre a dare maggiore solennità al momento, serve anche, secondo il mio intento, per farla conoscere ai nostri giovani concittadini che tra qualche anno saranno chiamati ad eleggere i loro rappresentanti in seno al Consiglio comunale, o anche divenire essi stessi consiglieri comunali. Cari ragazzi, vorrei che il ricordo di questa giornata restasse indelebile nelle vostre menti per tutta la vita, nella speranza che un giorno sappiate rispettare e difendere le istituzioni democratiche della vostra città. Sicuramente, s proseguirete nella carriera artistica, avrete modo di suonare in tanti teatri e in tanti altri spazi pubblici. Meno frequentemente avrete modo di esibirvi nella sala di un Consiglio comunale, per cui spero che possiate apprezzare ancor di più questa occasione che vi è stata data.

Un ringraziamento particolare a Ilaria Del Bianco, presidente dell’associazione Lucchesi nel Mondo, che ha aderito da subito all’iniziativa, facendo parte della commissione, nella quale erano presenti anche il sottoscritto e Paolo Bottari, per la scelta del bozzetto del premio che poi è stato realizzato in bronzo, e per aver reso possibile l’individuazione delle candidature per il premio.

Ringrazio tutti voi per essere intervenuti a questa celebrazione, augurandovi una buona serata.

Il presidente del Consiglio comunale

Matteo Garzella

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