Buonasera a tutti,

da quando sono stato eletto presidente di questo Consiglio comunale, ho inteso qualificare il mio operato attraverso iniziative volte a valorizzare il ruolo dell’assemblea cittadina. Non solo nell’ottica di favorire il pieno sviluppo delle funzioni di indirizzo e di controllo politico-amministrativo ad essa assegnate, ma anche con l’intento di comunicare efficacemente all’esterno del Palazzo civico le attività intraprese dal Consiglio comunale e i dibattiti svolti all’interno dell’aula, in modo da avvicinare sempre più la cittadinanza al principale organo elettivo del Comune, dandogli la centralità che gli spetta all’interno dell’amministrazione comunale.

Rientrano in questa prospettiva ad esempio, la trasmissione in diretta streaming delle sedute consiliari e i vari Consigli aperti convocati in questa aula o sul territorio.

Con viva soddisfazione questa sera, per la prima volta, si svolge la celebrazione dell’anniversario dell’insediamento del Consiglio comunale, che spero possa divenire un appuntamento annuale. Tra le iniziative volte a riscoprire la storia della nostra assemblea – ricordo solamente il convegno del 18 marzo scorso sul ruolo delle donne nel Consiglio dal 1946 ai nostri giorni – mi premeva istituire una ricorrenza, da individuare nel giorno in cui venne celebrata la prima seduta, con la quale favorire quella vicinanza con i cittadini, di cui ho parlato in precedenza, da raggiungere anche attraverso la memoria di una storia ultrasecolare. E ringrazio i capigruppo che hanno accolto favorevolmente la mia proposta.

La riscoperta del passato serve anche per favorire una riflessione sul ruolo assegnato oggi al Consiglio e sulle modalità attraverso le quali sempre oggi tale ruolo viene assolto: sulle modalità attraverso le quali vengono discusse le varie pratiche, su come vengono prese le decisioni, sulla possibilità per un consigliere di approfondire adeguatamente le varie tematiche trattate prima che siano messe in discussione e di incidere concretamente sulle scelte che ricadono sulla collettività, sulla possibilità di coinvolgere, nell’ottica della partecipazione civica, i cittadini nel processo decisionale che l’organo elettivo gestisce.

Quella di stasera è l’ultima seduta prima della pausa estiva. Colgo l’occasione per porgere un sentito ringraziamento a tutti i consiglieri che anche quest’anno hanno messo a disposizione il loro tempo, sottraendolo ai propri affetti e alla propria professione lavorativa, per servire la comunità, spesso all’interno di sedute consiliari molto impegnative come le ultime.

Penso che molti dei nostri concittadini non sappiano cosa concretamente fa un Consiglio comunale. L’anniversario del Consiglio comunale vuole essere anche un’occasione per diffondere una maggiore conoscenza del nostro ruolo all’interno della città.

Da questo punto di vista potremmo dire che noi tutti, consiglieri comunali, condividiamo lo stesso obiettivo: ci occupiamo dell’interesse della collettività cercando di dare risposte efficaci ai problemi dei nostri concittadini. è questo, in estrema sintesi, il compito che deve guidare sempre il nostro agire, all’interno di una naturale dialettica democratica che può essere anche particolarmente accesa. è un compito gravoso e al tempo stesso gratificante, proprio in ragione di un mandato che ci è stato consegnato direttamente dai cittadini. In quest’ottica i consiglieri mi permetteranno di citare un passaggio del discorso di insediamento che lessi nella prima seduta della nuova consiliatura, il 5 giugno 2012, quando ebbi l’onore di presiederne i lavori nella veste di consigliere anziano, i cui concetti oggi vorrei riaffermare in qualità di presidente del Consiglio.

È auspicabile – affermai in quella circostanza – che il Consiglio comunale, pur nel rispetto dei ruoli assegnati a maggioranza e opposizione, sappia rinnovare la sua attività mediante un costruttivo confronto incentrato su quella funzione dialogica tra le forze politiche rappresentate al suo interno, troppo spesso accantonata. L’esperienza infatti insegna che la forza di una maggioranza risiede nel ricercare un confronto costruttivo con i rappresentanti dell’altra parte politica, senza sentirsi appagata della sua autosufficienza, e l’autorevolezza dell’opposizione discende dalla sua capacità di concorrere alle scelte che devono essere prese per il bene comune.

Cosa ricordiamo oggi, allora? Il 3 agosto 1865 alle ore 11 del mattino veniva celebrata la prima seduta straordinaria del Consiglio comunale, che allora si chiamava Consiglio generale, alla presenza di 42 su 60 consiglieri eletti. Presiedeva la seduta Raffaele Lombardi, il consigliere più anziano d’età. Prima di quella data nella nostra città le questioni di carattere pubblico venivano dibattute all’interno di un Consiglio cui erano affiancati un Gonfaloniere e un Magistrato dei priori, organi istituiti nel 1849, dopo due anni dall’ingresso del Ducato di Lucca nel Granducato di Toscana. Dopo l’Unità d’Italia con la legge 2248 del 20 marzo 1865 sull’unificazione amministrativa dello Stato italiano i precedenti organi politici vennero aboliti e sostituiti da un Consiglio elettivo, da un sindaco che veniva nominato dal re e da una giunta eletta tra i consiglieri.

Allora il Consiglio svolgeva le proprie adunanze in un’aula realizzata nel 1850 al primo piano di Palazzo Santini, già sede del Consiglio generale nel periodo granducale. Con l’elezione del nuovo Consiglio e l’aumento di seggi divenne indispensabile realizzare una nuova e più ampia aula al secondo piano, dove anche oggi ci troviamo. I lavori per la sua realizzazione iniziarono proprio nel 1865 e furono completati nel giro di due anni. La nuova sala del Consiglio venne dipinta, ammobiliata e fornita di eleganti bracciali a gas per illuminarla.

In quella prima seduta, il Consiglio si dedicò all’elezione degli otto assessori e dei quattro supplenti, individuati tra i 60 consiglieri eletti, che avrebbero affiancato il sindaco all’interno dell’Esecutivo. La gestione della cosa pubblica in quegli anni era affidata principalmente a notabili, aristocratici e professionisti, e l’elezione dei consiglieri avveniva a base censitaria, coinvolgendo di fatto un numero ristretto di cittadini elettori. Furono eletti assessori il conte Bernardini, il Cavaliere Scatena, l’Ingegnere Allegrini, il Conte De Nobili, il Cavalier Torselli, il signor Buchi e il Conte Sardini. Subito dopo la proclamazione il Cavalier Torselli prese la parola chiedendo al Consiglio di essere dispensato dall’incarico di assessore in quanto impossibilitato ad assolvere al meglio a tale ufficio. A sostituirlo fu eletto l’avvocato Massei e successivamente la lista degli assessori fu completata con l’elezione del Cavalier Gianni.

Sono quindi passati 149 anni da quel 3 agosto 1865. Sono state effettuate varie modifiche all’ordinamento degli enti locali e sono variate le funzioni delle assemblee cittadine. Indipendentemente da questi elementi, in questi 149 anni il Consiglio Comunale ha rappresentato, e rappresenta tuttora, un luogo di dibattito e di decisione finalizzato all’assunzione di scelte a beneficio dell’intera comunità.

Con questa celebrazione vogliamo ringraziare tutti coloro che si sono avvicendati nel ruolo di consigliere comunale della nostra città. Complessivamente sono stati 976 i consiglieri comunali che si sono succeduti su questi banchi, 566 nel periodo compreso tra il 1865 e il 1926 (anno in cui furono soppressi i Consigli comunali) e 410 tra il 1946 e oggi.

Dopo l’introduzione assisteremo alla performance musicale a cura della classe di arpa dell’Istituto di alta formazione musicale “L. Boccherini”, che ringrazio per la collaborazione nell’organizzazione, con l’esecuzione di Chiara Pieve. A seguire sono previsti gli interventi dei gruppi consiliari.

Grazie a tutti gli intervenuti.

Il presidente del Consiglio comunale

Matteo Garzella

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