Signore e signori presenti, signor sindaco, signori consiglieri, spetta a me l’onore di aprire la consiliatura, dopo che i cittadini con il loro voto hanno deciso chi deve servire la comunità cittadina con responsabilità di governo e chi invece deve servirla nel ruolo dell’opposizione.

Dialogo politico

Stasera si apre ufficialmente un nuovo ciclo politico-amministrativo della nostra città.

È auspicabile, nell’interesse della collettività, che il Consiglio comunale, pur nel rispetto dei ruoli assegnati a maggioranza e opposizione, cessi di essere il luogo della mera contrapposizione politica, ma sappia piuttosto rinnovare la sua attività mediante un costruttivo confronto incentrato su quella funzione dialogica tra le forze politiche rappresentate al suo interno, troppo spesso accantonata. L’esperienza infatti insegna che la forza di una maggioranza risiede nel ricercare un confronto costruttivo con i rappresentanti dell’altra parte politica, senza sentirsi appagata della sua autosufficienza, e l’autorevolezza dell’opposizione discende dalla sua capacità di concorrere alle scelte che devono essere prese per il bene comune.

È naturale che le differenze di veduta vi siano, ma esse devono essere considerate come una ricchezza da mettere al servizio della città, all’interno di un confronto chiaro e leale che deve vedere protagonista quest’aula. Un confronto basato sul riconoscimento di una comune appartenenza alla comunità locale che noi tutti, indipendentemente dai ruoli che andremo a ricoprire nel corso di questa consiliatura e dalle appartenenze politiche individuali, siamo chiamati a rappresentare e servire al meglio delle nostre capacità.

Centralità del consiglio

È mio auspicio che i prossimi cinque anni siano caratterizzati da una piena centralità del Consiglio comunale come luogo di indirizzo, di programmazione e di verifica della vita politico-amministrativa del Comune, garantendo la necessaria dignità che spetta a tale istituzione. In questa aula dovranno essere prese decisioni importanti, nel rispetto delle funzioni e delle attribuzioni assegnate dal nostro ordinamento all’esecutivo, e i componenti dell’assemblea siamo certi che verranno messi nelle condizioni di esaminare e di confrontarsi nei tempi e con le modalità adeguate alla complessità delle pratiche amministrative loro sottoposte, le diverse questioni che verranno messe in discussione, oltre ad esercitare senza limitazione alcuna il diritto di iniziativa in tutte le materie di competenza del Consiglio.

Mi auguro, sempre nell’ottica della centralità che deve essere assegnata a questa assemblea, che il Consiglio sappia avocare a sé un più stretto controllo delle società partecipate dal Comune che generano servizi pubblici, in modo da verificarne e indirizzarne l’azione, garantendo in tal modo che esse producano tangibili benefici per i cittadini-utenti. Non è ammissibile, nel rispetto del primato della politica, che scelte determinanti per lo sviluppo del territorio vengano prese in luoghi diversi dall’istituzione legittimata dalla volontà popolare.

Astensionismo

La centralità del Consiglio potrà essere raggiunta in maniera compiuta solo se riusciremo a far riavvicinare i cittadini alla gestione della cosa pubblica.

L’alto astensionismo registrato alle ultime elezioni deve far riflettere tutti noi, che da quella consultazione siamo risultati eletti, circa un evidente malessere diffuso nell’elettorato, caratterizzato da un apparente discredito dell’attuale classe politica. Sarà nostro dovere contribuire con i fatti, con una seria e puntuale azione amministrativa, a ricucire quel filo che lega i cittadini alle istituzioni, che a prima vista sembra essersi spezzato.

Amministrare un Comune in un tempo in cui tra i cittadini sembra crescere lo scetticismo, la disillusione, la critica verso le istituzioni, ci carica di una responsabilità aggiuntiva: riportare al centro del nostro agire la principale finalità di questa istituzione che è quella di servire umilmente la nostra comunità.

Riusciremo a raggiungere questo obiettivo solo se metteremo da parte le formule astratte che troppo spesso connotano le nostre discussioni e riporteremo al centro del nostro dibattito la vita delle donne e degli uomini che vivono nel nostro Comune, i loro bisogni e le loro aspettative.

Il confronto per la ricerca di soluzioni efficaci, la certezza e la prontezza delle risposte, la trasparenza del nostro operato sono gli unici antidoti veramente efficaci da contrapporre ai venti dell’antipolitica.

Partecipazione

La consiliatura che stasera inauguriamo ufficialmente segna una significativa cesura con il passato. Per la prima volta dal 1978 congiuntamente al rinnovo degli organi di governo dell’Amministrazione non sono stati rinnovati i Consigli di circoscrizione, soppressi per legge nei Comuni con popolazione inferiore ai 250.000 abitanti.

In questo mutato contesto, inevitabilmente il Consiglio comunale, che resta l’unica assemblea rappresentativa eletta a livello locale, dovrà cercare una maggiore vicinanza con la cittadinanza che vive nelle nostre frazioni, cercando, nelle forme che si riterranno eventualmente opportune, di raccogliere le istanze e i bisogni del territorio, funzione che veniva storicamente assegnata alle Circoscrizioni e ancor prima ai Consigli di Zona.

Da questo punto di vista è importante sottolineare come nel precedente mandato amministrativo, attraverso il concorso di tutte le forze politiche allora rappresentate nell’assemblea, il Consiglio comunale approvò un nuovo Regolamento sui diritti di partecipazione dei cittadini che, prevedendo la conclusione dell’esperienza circoscrizionale, intendeva disciplinare le modalità di esercizio dei diritti di partecipazione alla politica dei cittadini, singoli e associati, in ambito comunale, attraverso particolari strumenti e istituti.

Spetterà alla nuova Amministrazione e al nuovo Consiglio comunale definire lo spazio semantico del fondamentale concetto di “partecipazione dei cittadini”, che deve necessariamente essere collocato al centro del nostro sistema democratico e che caratterizzerà questa nuova fase politico-amministrativa della nostra città. Si dovrà quindi stabilire quali saranno le azioni da intraprendere concretamente per creare innovativi momenti di dialogo e confronto con la cittadinanza, in modo che la partecipazione civica non si limiti alla semplice espressione del voto in occasione delle elezioni amministrative, un atto che di per sé dura pochi secondi e che viene ripetuto a distanza di anni, ma possa finalmente espandersi verso un più costante incontro con le istituzioni, caratterizzato dalla possibilità per il cittadino di controllarne e dirigerne l’azione amministrativa.

In questo rinnovato contesto i consiglieri comunali avranno certamente, oggi in misura maggiore che nel passato, quando tale funzione veniva assolta in primo luogo dai consiglieri di Circoscrizione, un ruolo centrale nel rendere tangibile la vicinanza tra l’istituzione e il territorio. Un dialogo costante e continuo a cui il Consiglio è chiamato anche dallo Statuto comunale laddove si afferma che tale organismo «risponde alla comunità del buon andamento complessivo dell’ente».

Visione

Il nostro compito, e della nuova giunta municipale, non è solo quello di amministrare la nostra amata Lucca e il suo territorio, di gestire il quotidiano occupandosi della risoluzione dei grandi e dei piccoli problemi vissuti dalla cittadinanza, funzione di per sé assolutamente importante, ma quello di realizzare una visione chiara per il futuro. Saremo chiamati nei prossimi anni a formulare soluzioni a grandi questioni cogenti per la nostra città, in primo luogo la definizione dei nuovi strumenti urbanistici che conterranno le linee di sviluppo del nostro territorio per i prossimi anni.

Dovremmo ricercare un dialogo civico, che valorizzi la grande tradizione di solidarietà della nostra città, con le tante espressioni dell’associazionismo locale, al fine di trarre, da chi quotidianamente opera al servizio degli ultimi, valide strategie per la creazione di un welfare che non lasci indietro nessuno.

Nella definizione della visione della Lucca del futuro, sarà fondamentale riscoprire quel senso di comunità incentrato su un “noi” inclusivo, che sappia anteporre gli interessi di tutti a quelli delle parti. Una visione futura che sappia prendere spunto dal grande passato della nostra città e ne sappia valorizzare la storia. A tal proposito, un importante momento di riflessione sarà sicuramente costituito dalle celebrazioni per il cinquecentesimo anniversario dell’edificazione moderna delle Mura urbane.

Immaginare il futuro e agire affinché tale progetto si realizzi dipende da noi. È un delicato compito delegatoci dai nostri concittadini per il quale dobbiamo sentirci onorati, ma un compito molto complesso che dovrà essere affrontato, in modo serio e approfondito, da questo Consiglio comunale e dalle Commissioni consiliari, che andremo a formare prossimamente.

Crisi economica

La crisi economica e sociale che anche la nostra città sta affrontando costringe quotidianamente molte famiglie a fare i conti con una incertezza e una inquietudine sempre più diffusa. La difficile congiuntura che stiamo attraversando impone alle pubbliche istituzioni di far fronte alle richieste di aiuto e sostegno di famiglie e imprese, di lavoratori e giovani ancora fuori dal mondo del lavoro. In questa ottica, come ha recentemente affermato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, «è essenziale che si rafforzi ed esprima oggi nel nostro paese a tutti i livelli il senso di una comune responsabilità e solidarietà sociale».

Il Comune può e deve fare molto in questo campo, a partire dalla velocità con cui determina i suoi atti, prende le decisioni e dà le risposte: la lentezza amministrativa grava, specie in un momento delicato come quello che stiamo vivendo, sulla tenuta del sistema socio-economico, sulle imprese, sulle famiglie. Ci sono bisogni, citando due soli esempi, quali ottenere il pagamento di prestazioni effettuate a beneficio della Pubblica Amministrazione in tempi accettabili, per un’impresa, o quello di accedere ad un alloggio dignitoso nel quale vivere, per una famiglia, che sono fondamentali per la tenuta del nostro sistema, e per i quali il Comune deve adoperarsi in modo responsabile per formulare adeguate soluzioni.

Il fatto che noi tutti, Consiglio ed esecutivo, siamo chiamati ad amministrare la cosa pubblica in un momento talmente difficile e complicato per la nostra comunità, ci impone di effettuare uno sforzo aggiuntivo nell’espletare la nostra azione amministrativa con passione, dedizione ed onestà, e dimostrare, a coloro ai quali abbiamo chiesto il mandato per poterci occupare per loro conto di politica, di essere adeguati al ruolo che ci è stato affidato.

Chiusura

Un augurio di buon lavoro, infine, al sindaco e ai consiglieri comunali, testé proclamati, con la certezza che la dedizione e la passione con cui ciascuno assolverà al proprio compito istituzionale, unitamente al prezioso e indispensabile aiuto dei dipendenti e dei funzionari di questo Comune, consentiranno all’Amministrazione comunale di rispondere al meglio ai bisogni dei nostri concittadini e di essere all’altezza delle domande e delle aspettative della città.

Grazie.

Il Consigliere anziano

Matteo Garzella

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